Archivio mensile:Marzo 2014

Bastaunosparo

“Bastaunosparo” è naturalmente un richiamo all’opera Basta uno sparo di Wu Ming 2 e quindi vuol essere un omaggio alla memoria di Giorgio Marincola, partigiano italo-somalo, morto per mano nazista a guerra finita.

La sua storia si trova in Razza partigiana Carlo Costa, Lorenzo Teodonio (Iacobelli).

Nel Libro di Wu Ming 2 lo sparo a cui si allude è quello che uccide Giorgio Marincola e consegna alla memoria, e quindi alla nostra responsabilità, la storia di un partigiano dalla pelle scura. Un colpo mortale quindi che però diventa scintilla per una narrazione più potente del fatto in sè. La straordinarietà della vicenda del partigiano nero appare chiarissima oggi più che mai pensando ai mille conflitti legati in un modo o nell’altro al razzismo tra respingimenti alle frontiere, lager, discriminazione… Ecco dunque lo sparo da ricercare in ogni colpo esploso: non quello mortale che pare averci piegato per sempre, ma quello che segna l’inizio di una nuova marcia.

Qui sotto, da Basta uno sparo

“Val di Fiemme, 4 maggio 1945

C’è un cadavere nero, tra i cadaveri bianchi, dell’ultima strage
ma tu chiedi alla Storia chi è stato il primo a sparare
per trovare una colpa, per dare un motivo alla morte
chiedi invece alla Storia di quanti hanno tirato a campare
I nazisti hanno bruciato le case, hanno cavato gli occhi
trentacinque cadaveri bianchi e una pecora nera
ma di un drago ti pare scontato il fuoco e l’artiglio
vuoi sapere chi ha tagliato i ponti
d’oro al nemico.
Si sa che i preti devono avere una risposta per tutto
Si sa che i preti non amano dare la benedizione del dubbio
così ho trovato tra le carte del parroco un foglio volante
i cosiddetti partigiani, c’è scritto, hanno aperto le danze
e il drago ha ballato il suo valzer.
I cosiddetti partigiani, a chiamarli così, sono tutti uguali
Riboldi era tranviere, cinque anni di confino
perché sui tram di Milano
spacciava la rivoluzione dentro un volantino
Il Mando era operaio edile, poi l’hanno impiccato
Il Rella faceva l’alpino e ha disertato
Bruno Franch lo stesso, ma dall’esercito tedesco perché il padre aveva optato per Berlino
e quando hanno preso Tullio, nei boschi in val Cadino
non ha chiesto la grazia, non ha chiesto perdono.
Franz Kollman è fuggito
dal carcere a Belluno
Willie Wiens pare sia russo
ma di preciso non lo sa nessuno
c’è Tito il croato e ci sono pure due frati,
che non hanno il fucile ma lo stesso
moriranno deportati.
I cosiddetti partigiani, a chiamarli così, hanno lo stesso colore
ma basta una goccia e sono arcobaleno
basta uno sparo e nel bosco c’è persino
un cadavere nero.
L’autocolonna delle SS, dicono avesse
la bandiera bianca.
Si fermano, si arrendono, poi vedono un negro
e pensano all’onta nazionale
la Vergogna Nera, le truppe coloniali francesi che occupano la Renania
leggenda di contadine bionde stuprate, razza ariana violata
bestie, selvaggi, cannibali arruolati
per mangiare cadaveri
per ripulire le battaglie dall’odore di carogna.
Vedono un negro e sparano, si spara
Tu chiedi alla Storia chi è stato per primo
Io chiedo alla Storia una storia
C’è un cadavere nero, tra i cadaveri, dell’ultima strage.”

Wu Ming 2